Certificazione

Certificazione Genetico-Sanitaria

La nostra produzione viene attuata secondo le norme della certificazione genetico-sanitaria nazionale.

La certificazione del materiale di propagazione vegetale è un sistema ufficiale di controllo, messo in atto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF) al fine di assicurare ai produttori piante sane dal punto di vista fitosanitario e geneticamente rispondenti alle caratteristiche varietali.

La Regione Emilia-Romagna aveva già nel 1984 un proprio sistema di certificazione ed ha aderito a quello nazionale nel 1996.

Il processo di produzione di piante certificate è controllato ufficialmente da istituzioni pubbliche e private.

Gli Obiettivi della Certificazione Genetico-Sanitaria sono:

  • produzione di materiale di qualità superiore sia per gli aspetti genetici che fitosanitari;
  • prevenzione della diffusione di malattie di quarantena e qualità;
  • miglioramento della qualità delle produzioni frutticole;
  • tracciabilità nella filiera.

Il Processo della Certificazione si svolge attraverso una serie di fasi che sono:

  • la conservazione,
  • la pre-moltiplicazione,
  • la moltiplicazione e
  • il vivaio.

Il Servizio Fitosanitario svolge il controllo del processo di certificazione in tutte le fasi, attraverso diverse ispezioni di campo e la verifica della conformità della documentazione relativa al materiale richiesto in certificazione (documenti di commercializzazione, cartellini-certificato).
In Vivaio si completa il processo di certificazione. Le piante prodotte sono pronte per la commercializzazione con i requisiti previsti dai disciplinari delle singole specie:

  • categoria del materiale certificato virus esente o virus controllato e
  • corrispondenza genetica certa.

Al prodotto commercializzato deve sempre essere applicato uno specifico Cartellino-Certificato di colore azzurro che riporta le diciture

  • “Categoria Certificato”
  • lo stato sanitario “Virus Esente” o “Virus Controllato”.

La Produzione di Piante di Fragola Certificate
La produzione di piante di fragola certificate è un processo articolato in 4 fasi successive:

1) Centro di Conservazione per la Premoltiplicazione (CCP): questa fase dà origine a materiale di categoria ‘prebase’. In opportuni centri pubblici o privati le piante madri cono coltivate in serre a rete, a prova di insetto, collocate in zone libere da coltivazioni di fragola per un raggio di almeno 100 m.
Durante il processo produttivo tutte le piante madri sono soggette a due tipi di controlli fitosanitari: visivi e saggi di laboratorio per virus, funghi, fitoplasmi, batteri e nematodi. Inoltre, tutte le piante madri sono sottoposte a controlli visivi di corrispondenza genetica.

2) Centro di Premoltiplicazione – prima fase (CP1): questa fase dà origine a piante di categoria ‘base’. In questi Centri, sempre pubblici o privati, la coltivazione delle piante madri ‘prebase’ provenienti dal CCP avviene in screen-house. Le piante devono essere coltivate in contenitori singoli. I controlli fitosanitari sono visivi su tutte le piante madri. I saggi in laboratorio si effettuano per virus e fitoplasmi sul 2% delle piante madri; per i batteri su un campion di massimo 5 piante; per i funghi sul 30% delle piante madri presenti.

3) Centro di Premoltiplicazione – seconda fase (CP2): questa fase dà origine a piante di categoria ‘base’. In questi Centri pubblici o privati è consentita la coltivazione delle piante madri ‘pase’ (provenienti dal CP1) sia in tunnel-screen sia in pieno campo, in zone libere da coltivazioni di fragole per 500.

4) Centro di Moltiplicazione (vivaio): questa fase dà origine a piante di categoria ‘certificato’. La coltivazione delle piante madri provenienti dal CP2 avviene in pieno campo su terreni che non devono aver ospitato fragole da almeno 4 anni. Questi vivai devono essere collocati in zone libere da impianti di fragola da frutto per almeno 250 m.

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